Dal 25 febbraio al 4 marzo gli alunni del corso CAPES di Rovereto hanno partecipato all’iniziativa “il Treno della Memoria” promossa da Terra del Fuoco Trentino. In questo articolo potrete trovare la cronistoria del viaggio così come riportata dal profilo Instagram dell’associazione, seguito da alcune immagini del viaggio, accompagnate dalle riflessioni dei nostri alunni.
Grazie alla partecipazione al treno della memoria ho potuto comprendere più a fondo una delle pagine più brutte della storia, che in qualche modo si lega a quello che tutt’ora accade, prova che l’uomo non è ancora abbastanza intelligente per trarre degli insegnamenti dal passato. Non dimenticherò mai l’angoscia e la tristezza che ho provato passando vicino ai resti dei campi di sterminio, e ascoltando alcune testimonianze di persone che in un modo o nell’altro sono state vittime della malvagità umana.
G.C.

La visita al campo di concentramento di Auschwitz è stata emotivamente molto intensa. Superati i cancelli ed entrati nelle varie baracche si percepisce subito inquietudine e un enorme senso di tristezza. In quel luogo mi è tornato alla mente il libro di Liliana Segre, deportata all’età di tredici anni, e di come abbia sofferto in quel luogo maledetto.
G.P.


Ho acquisito molta consapevolezza e continuo a pensare che la violenza porti alla distruzione e che l’amore porti alla pace, in qualunque contesto si stia parlando. La guerra è dettata dalla cattiveria e non stabilisce chi ha ragione o chi ha torto, ma solo chi sopravvive, perciò sono convinta che sia la cosa più brutta che possa accadere nel mondo.
K.M.

Ho fatto fatica a guardare e, senza poter fare nulla di concreto, dover accettare quello che è stato, ho fatto fatica a camminare con un paio di scarpe ed una giacca sullo stesso terreno calpestato da persone a cui era stato tolto tutto.
N.C.